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Niente demenza per Greci e Romani
Si stima che la demenza colpisca 55 milioni di persone nel mondo. Per un bambino nato in Europa la probabilità di sviluppare nel corso della vita il morbo di Alzheimer o altri problemi cognitivi è un altissimo uno su tre. Ma la demenza è sempre stata una piaga come oggi?
Caleb Finch e Stanley Burstein della University of Southern California pensano di no.
Gli scrittori dell’antica Roma descrivono talvolta casi che sembrano analoghi, ma sembra fossero davvero rari.
Nel secondo secolo D.C. il medico greco Galeno menziona casi di persone anziane con evidenti problemi di memoria. Ma per Galeno il declino cognitivo, quando si presentava, di solito arrivava dopo gli ottant’anni.
Finch e Burstein pensano che la loro ricerca indichi che la ragione principale dell’attuale diffusione della demenza sia lo stile di vita attuale. Ritengono inoltre che ci sia da imparare da questa osservazione, ma è difficile trarre delle conclusioni definitive.
Lo studio, una disamina di antichi testi greci e romani, è stato pubblicato sul Journal of Alzheimer’s Disease.
Caleb Finch e Stanley Burstein della University of Southern California pensano di no.
Gli scrittori dell’antica Roma descrivono talvolta casi che sembrano analoghi, ma sembra fossero davvero rari.
Nel secondo secolo D.C. il medico greco Galeno menziona casi di persone anziane con evidenti problemi di memoria. Ma per Galeno il declino cognitivo, quando si presentava, di solito arrivava dopo gli ottant’anni.
Finch e Burstein pensano che la loro ricerca indichi che la ragione principale dell’attuale diffusione della demenza sia lo stile di vita attuale. Ritengono inoltre che ci sia da imparare da questa osservazione, ma è difficile trarre delle conclusioni definitive.
Lo studio, una disamina di antichi testi greci e romani, è stato pubblicato sul Journal of Alzheimer’s Disease.